Siete pronti per un evento unico nel suo genere?
Il Teatro di Tor Bella Monaca, in collaborazione con la Rome International Dance Academy, diretta da Andrea Palombi, è lieto di presentare “L’Altro Festival”
23 – 24 – 25 giugno 2023
Una straordinaria serie di spettacoli e incontri che celebrano la bellezza dell’inclusione e della diversità come valori fondamentali.
Non perdete l’occasione di vivere un’esperienza indimenticabile in uno dei teatri più suggestivi della capitale!
L’Altro Festival si presenta come un progetto finalizzato all’inclusività sociale.
Attraverso la danza, ed ogni forma d’arte e di cultura a lei connessa, si insegue l’obiettivo di promuovere una maggiore empatia e comprensione nei confronti di ogni forma di diversità culturale. “Inclusione: la danza della diversità“
L‘Altro Festival intende creare un ambiente inclusivo sia a livello concettuale che fisico per restituire a tutte le persone di ogni condizione sociale l’importanza e la positività di sentirsi dire “benvenute”.
Le tre serate saranno contenitori di Danza, Musica dal vivo, Teatro, Proiezioni cinematografiche e Mostre d’arte. Ogni appuntamento ospiterà la testimonianza di figure locali e nazionali che sono coinvolte attivamente sul territorio con iniziative sociali di rilevanza.
Andare “verso l’altro” è infatti l’essenza dello spirito del festival.
il primo benvenuto si rivolge proprio ai coreografi ospiti del festival che compongono una serata
inaugurale di danza e teatro fisico esplorando con i propri lavori tematiche scelte dal mondo del sociale e
dell’inclusione.
Video proiezioni, esposizioni fotografiche sulla realtà suburbana del territorio che ospita il festival e una mostra
di lavori su tela saranno elementi di partecipazione che abiteranno lo spazio del teatro insieme al pubblico e i
suoi protagonisti.
BUTTERFLY è metamorphòsis, la cultura per il sociale A.P.S.
Attore Danzatore e Conduttore Radiofonico per “Radio Danza”
Attrice Regista
Attrice
In un periodo storico di estrema fragilità e incertezza, c’è un processo incontrollabile di evoluzione su entrambi livelli fisici e spirituali, che trova spazio nella rottura della personalità umana, la quale priva di referenze trova nuovi modi di esistere o di scomparire adattandosi al cambiamento radicale.
E soprattutto cosa significa adattarsi se non cambiare per rimanere gli stessi. Può la ricerca alla propria Individualità essere anche un processo collettivo?
Preparatevi ad assistere ad uno spettacolo senza spettacolo, all’interno di un teatro che non è un teatro; raccapricciante, commovente e a tratti esilarante.
Pensate che nascondersi dietro un’ illusione distorta sia una scelta di vita per sfuggire ad una realtà che non ci soddisfa?
O credete sia forse un’umana e naturale esigenza?
Una stanza, uno stato mentale, un contenitore di un vissuto dove il danzatore esprime attraverso i gesti movimenti e stati emotivi il bisogno di liberarsi di uscire fuori da se stesso dai suoi pensieri e traumi.
Non c’e via di uscita, il bisogno di aiuto non trova consenso, incatenato dentro la propria mente oscilla tra la pazzia e la normalità fino a quando si concede al proprio stato emotivo in un valzer che non ha fine.
“Si va dritti a casa senza più pensare che la guerra è bella anche se fa male che torneremo ancora a cantare”
Seguiamo Odisseo nel suo ritorno a casa, a se stesso, per chiederci come
sia possibile non lasciar naufragare le relazioni umane in questo tempo di
spaccature, tifoserie ottuse e polarizzazioni estreme, in cui la semplificazione
appiattisce ogni sguardo e sembra che abbiamo solo fretta di strillare la
nostra identità posticcia ad un pubblico globale e virtuale che fa lo stesso con
noi. Vogliamo l’eternità e non sappiamo abitare il presente.
Gli Dei, intanto, ci invidiano il tempo limitato che ci hanno concesso.
Il terzo Capitolo del progetto chiamato The Music in my Head della compagnia Kodance/&ko, dove il pubblico diventa parte della performance stessa, affronta un breve viaggio d’amore, con un finale a sorpresa… che attraversa il complicato mondo del rapporto con l’altr*, accompagnato da una colonna sonora particolare.
Interpret* Giulia Federico e Antonella Martina
L’artista utilizza gli effetti visivi per creare un corpo neutro, senza genere. Immagina la pelle e il corpo come tela bianca che si tinge di rosso. Il rosso rappresenta la forza, la passione, la sessualità, ma allo stesso tempo la sofferenza e la violenza a volte subita, per via delle diversità attribuite al genere.
Il dipinto astratto utilizzato nel video fa parte della collezione di acrilico su carta “Handle with care” di @nunziap7
Gli spazi saranno di nuovo abitati da un comune sentire che tenderà a
sensibilizzare i propri partecipanti in nome di una contro-risposta decisa ed energica.
La serata di danza si sviluppa con un lavoro monografico dedicato alla vita della cantante Edith Piaf, personaggio eccentrico dal
vissuto burrascoso che ha sempre dimostrato di sapersi rialzare, riuscendo a neutralizzare le proprie profonde e
radicate angosce ed ergendosi con la forza di chi vuole continuare a lottare e a vivere.
La serata avra’ un intervento dell’Associazione BEAWARENOW, che si distingue da tempo con la sua attività nel campo del sociale centrata sulla
sensibilizzazione delle giovani generazioni attraverso l’arte partecipativa in difesa dei diritti umani in particolare
di genere e violenza contro le donne.
Giornalista e Conduttrice tv
Attore
Uno spettacolo dove la Danza esprime l’Amore e la Passione per la vita!
Ispirato alla vita della cantante francese Edith Piaf, un gruppo di danzatori si alterneranno, dando vita a Quadri che, fondendosi tra loro, narreranno la storia di questa interprete internazionale.
Un collage interpretativo danzato coinvolgente che alternerà momenti di profonda solitudine, a momenti di passione, amore e gioia.
La danza contemporanea suggellerà, in un crescendo passionale, i momenti salienti, accompagnata dalle sue Melodie intramontabili La Vie en rose, No, Je ne regrette rien, l’Hymne A l’Amour, La Foule e altre che esalteranno l’importanza della vita e la potenza dell’amore…
Protagonista in scena sarà il gruppo musicale “La Scelta”, che proporrà un programma
inerente al sociale e all’inclusione
Arricchito dall’intervento dell’attore Mirko Frezza, dal Rapper Pan-IC e alcuni danzatori della
Rome International Dance Academy.
Lo spettacolo “Ho Guardato il Cielo”
descrive la storia di un uomo che ha
percorso la strada della sua giovinezza
vivendo nella discriminazione, si è perso
compiendo scelte sbagliate, ha
conosciuto la disperazione e il carcere, e,
dopo aver toccato il fondo, diviene
fautore della propria rinascita.
Attraverso le canzoni de “La Scelta” si va’
oltre le barriere e viene raccontato il
contesto periferico di Roma, un contesto
multiculturale spesso frainteso e
sottovalutato ma che racchiude forza e
rilancio proprio nella sua diversità.
Una performance di Musica, Danza e
Teatro uniti come linguaggio universale
dellʼinclusione sociale.
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